La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Il processo riabilitativo coinvolge anche la famiglia del soggetto e quanti sono a lui vicini. Di conseguenza, il processo riabilitativo riguarda, oltre che aspetti strettamente clinici anche aspetti psicologici e sociali.
Sul piano operativo è utile distinguere fra interventi riabilitativi prevalentemente di tipo sanitario ed interventi riabilitativi prevalentemente di tipo sociale, facenti capo a specifiche reti integrate di servizi e di presidi riabilitativi.
L’OMS definisce la riabilitazione come “un insieme di interventi concepiti per ottimizzare il funzionamento e ridurre la disabilità” in persone che presentano diverse “condizioni di salute”, riferibili a malattie acute o croniche, disordini, lesioni o traumi. Si caratterizza per interventi indirizzati alle menomazioni, limitazioni dell’attività e restrizioni della partecipazione, così come ai fattori personali ed ambientali (comprese le tecnologie assistive) che hanno impatto sul funzionamento. La riabilitazione è una strategia sanitaria fortemente centrata sulla persona: i trattamenti tengono conto sia della condizione di salute che degli obiettivi e delle preferenze dei destinatari delle cure.
La riabilitazione motoria in acqua
La riabilitazione in acqua – Idrokinesiterapia – consiste in un insieme di esercizi attivi o passivi con o senza l’aiuto del terapista in vasca al fine di poter recuperare un eventuale funzione del nostro corpo che è andata persa, in ambito ortopedico o neurologico.
Sfruttando la proprietà di galleggiamento è possibile poter programmare una serie di interventi in assenza o con una riduzione del peso corporeo sulla struttura patologica, questo fa sì che in situazione come un operazione di protesi d’anca o una operazione a carico della colonna vertebrale la persona possa cominciare ad effettuare un training deambulatorio in tempi più brevi rispetto a quando possa fare in palestra evitando così problematiche dovute a un allettamento prolungato.
La funzione dell’idrokinesiterapia
Altra proprietà importante dell’acqua è quella della resistenza al movimento direttamente proporzionale alla velocità con il quale si effettua il gesto, creando una resistenza uniforme su tutto l’arto coinvolto, questa permette al paziente di poter effettuare un rinforzo muscolare in maniera adeguata al suo stato di salute senza correre il rischio di fare uno sforzo maggiore rispetto alle sue capacità in quanto sarà lo stesso paziente a controllare la resistenza esercitata su se stesso, altra caratteristica molto importante è l’instabilità che l’acqua crea, questo permette di poter effettuare una serie di esercizi mirati a quelle persone che hanno problemi di equilibrio sia statico che dinamico in totale sicurezza andando così a migliorare la qualità di vita quotidiana e ridurre il rischio di future cadute.
Grazie alle varie proprietà dell’acqua l’idrokinesiterapia è un ottima terapia da associare alla Fisioterapia a secco o da fare in alternativa alla terapia in palestra. Inoltre può essere associata a terapie strumentali come Tecarterapia, Laserterapia, Onde d’urto e a terapie manuali come Linfodrenaggio o Osteopatia
La riabilitazione in acqua a seconda del grado di autonomia del paziente potrà essere effettuata con la presenza del terapista in acqua qualora il paziente non sia in grado di stare da solo in vasca in tutta sicurezza, in questo caso il terapista effettuerà tecniche di mobilizzazione passiva o attiva di un arto, tecniche allungamento della colonna tenendo il paziente in uno stato di totale galleggiamento oppure aiuterà la persona ad effettuare gli esercizi attivi, qualora il grado di autonomia del paziente gli permette di poter stare in vasca in completa sicurezza da solo il terapista lo seguirà da fuori istruendolo sui vari esercizi del piano terapeutico e controllandone sulla corretta esecuzione.
La durata di una seduta di riabilitazione in acqua varia a seconda della patologia del paziente e va da un minimo di 45 minuti a un massimo di 1 ora, la frequenza alla settimana viene concordata dall’equipe specializzata, non esiste un limite massimo di sedute da effettuare, di norma il ciclo di riabilitazione in acqua si conclude al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato dal piano terapeutico o viene prolungata allo scopo di mantenere uno stato di salute ottimale.